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I Tarocchi, l'arte di prevedere il futuro con le carte:

I Tarocchi sono un tipo di carte da gioco che trovano la maggiore diffusione in Europa, tra la fine del medioevo e il Rinascimento, anche nelle corti signorili dell'Italia settentrionale. Nati anticamente come gioco di societa', oggi sono utilizzati soprattutto a scopo divinatorio.

tarocchi aprile un arcano maggiore, la Ruota della FortunaStoria

L'origine dei Tarocchi viene fatta risalire all'inizio del 400 nella gia' allora dinamica e ricca citta' di Milano; milanesi infatti sono i piu' antichi mazzi di Tarocchi oggi conosciuti provenienti dalla corte di Filippo Maria Visconti (1412-1447), duca di Milano, lo storico Giordano Berti arriva addirittura ad asserire che i Tarocchi vennero creati su commissione del Duca stesso da qualche astrologo o veggente del tempo.

Ma esistono anche altre teorie sulla nascita dei Tarocchi, piu' o meno razionali. La piu' nota racconta che i Tarocchi sono molto piu' antichi e proverrebbero dall'Antico Egitto dei Faraoni cui furono donati dal dio Thot. Questa e molte altre ipotesi esoteriche sui Tarocchi si svilupparono fra il XVIII ed il XIX secolo a partire dagli studi pubblicati da Jean-Baptiste Alliette e Antoine Court de Gebelin, che ne postularono un'antica origine, non validata da alcuna fonte storica, legata ai miti dell'Antico Egitto o della Cabala ebraica. Il primo a lanciare queste teorie fu il poligrafo francese Antoine Court de Gebelin, alla fine del Settecento. Nella meta' del secolo seguente Alphonse Louis Constant, meglio conosciuto come Eliphas Levi, indico' le origini dei Tarocchi nella Cabala ebraica, per via del fatto che i Trionfi sono ventidue come le lettere dell'alfabeto ebraico.

Il mazzo di Tarocchi, di ogni tipo, si costituisce comunque di 78 carte. Le 22 figure denominate in origine "Trionfi" e ribattezzate dagli esoteristi Arcani Maggiori, mostrano un'iconografia di chiara derivazione cristiana (ad esempio Il Diavolo, L'Angelo, La Forza, La Temperanza, La Giustizia, Il Papa, La Fede ecc.). Le 56 figure denominate Arcani Minori consistono nelle tradizionale carte da gioco a semi italiani (coppe, denari, bastoni e spade) e precedono di almeno 40 anni le carte dei Trionfi. Cio' significa che il mazzo dei Tarocchi risulto' dall'unione di due diversi mazzi.

La differenza tra le due sequenze e' stata sottolineata dagli esoteristi in questo modo: gli Arcani Maggiori contengono simboli universali, riconducibili ad esperienze di vita particolari, mentre i Minori sono una sorta di punteggiatura dei responsi.

Nel 1927 Oswald Wirth cerco' di riassumere in un manuale (ancora oggi pubblicato) le chiavi interpretative assegnate a ciascuna carta dai membri della fratellanza alla quale era legato: l'Ordine Cabalistico della Rosa+Croce. La trattazione viene completata con un mazzo di "22 Arcani Cabbalistici" disegnati dallo stesso Wirth nel 1889.

L'uso dei Tarocchi come carte da gioco e' si trova ancora in molte aree italiane e francesi. Il Tarocco siciliano e' utilizzato a Barcellona Pozzo di Gotto ed a Calatafimi. A Bologna si usa il Tarocchino bolognese, le cui regole originali sono conservate dall'Accademia del Tarocchino bolognese. A Pinerolo si usa il Tarocco ligure-piemontese. In Francia si usa il Tarot nouveau; qui le regole sono fissate dalla Fe'de'ration Française de Tarot.

Il mazzo dei tarocchi

Pochi degli originali mazzi di Tarocchi nati tra il Quattrocento e il Cinquecento ci sono pervenuti interi o quasi interi, ma grazie al confronto, all'integrazione fra differenti mazzi ed alle fonti letterarie, si puo' constatare come il mazzo si sia mantenuto sostanzialmente inalterato fino agli inizi del Novecento, quanto gli esoteristi cominciarono ad illustrare anche le carte comuni, definite Arcani Minori.

Il mazzo dei Tarocchi e' suddiviso in due parti: una costituita da un numero variabile di carte (comunemente 14 carte per seme) con valori numerici piu' figure divise in quattro semi simile ad un mazzo di gioco ordinario (Arcani Minori), mentre la seconda e' la cosiddetta serie dei Trionfi (Arcani Maggiori), una serie di carte rappresentanti un preciso ed ordinato insieme di soggetti: ruoli sociali, virtu' e concetti filosofici e religiosi.

Esistono versioni dove il numero di carte e' minore, per esempio i cosiddetti Tarocchi del Mantegna, composti da 50 carte divise in cinque gruppi, ma il tipico mazzo di Tarocchi e' strutturato come sopra descritto.

Le carte dei semi

Le 56 carte dei semi, formate da quattro semi di 14 carte ciascuno dall'1 (o asso) al 10 piu' quattro figure: fante, cavallo, regina, re. I semi possono essere tanto i tradizionali semi italiani (coppe, spade, bastoni e denari), quanto i semi francesi (cuori, picche, fiori, quadri), quanto semi tedeschi, a seconda delle zone.

e' questa la parte del mazzo che presenta le maggiori variazioni a seconda delle varie versioni; in particolare alcune versioni di tarocchi presentano una serie "incompleta" di carte dei semi, come per esempio il Tarocco Bolognese (cosiddetto tarocchino per questo motivo) in cui le carte sono 40 e vanno dal 6 al re, piu' l'asso (e con un ordinamento differente a seconda dei semi). Un esempio di mazzo allargato e' invece rappresentato da un antico mazzo proveniente dalla Corte di Filippo Maria Visconti, terzo duca di Milano, in cui le figure sono sei: fante, fantesca, cavaliere, dama a cavallo, re e regina. Il numero di carte presenti nei mazzi "non standard" e' riconducibile a diverse pratiche di gioco, anziche' alle teorie di pensiero delle varie scuole magiche o alchemiche. Difatti, nella tradizione esoterica il punto di riferimento costante e' il classico mazzo di 78 carte.

I Trionfi o Arcani Maggiori

L'origine del nome non e' chiara. Lo storico italiano Giordano Berti, sulla scorta delle indagini di altri ricercatori, ipotizza quattro possibilita':

1. un rapporto diretto con un'opera letteraria omonima, Triumphi, di Francesco Petrarca, le cui sei allegorie sono state spesso rappresentate in modo simile alle icone trionfali dei Tarocchi: Trionfo dell'Amore = Amanti (Arcano VI), Trionfo della Castita' = Temperanza (Arcano XIV), Trionfo della Morte = Morte (Arcano XIII), Trionfo della Fama = Giudizio (Arcano XX), Trionfo del Tempo = Eremita (Arcano IX), Trionfo dell'Eternita' = Mondo (Arcano XXI);
2. un rapporto con i carri trionfali che nel Medioevo accompagnavano le processioni carnevalesche;
3. un rapporto con i cortei trionfali della Roma imperiale, imitati nel tardo Medioevo e nel Rinascimento da principi e duchi per celebrare pubblicamente qualche evento di particolare importanza;
4. la serie dei 22 Trionfi dei Tarocchi, ben distinta dalle 56 carte comuni, nel corso del gioco trionfa sempre su queste ultime.

I Trionfi sono in tutti i mazzi correnti in numero di 22, e riproducono quasi universalmente la stessa serie di figure dei mazzi rinascimentali e medioevali. Sebbene in molti mazzi moderni (molti dei quali utilizzati o prodotti esplicitamente per la cartomanzia) la serie dei Trionfi sia numerata, le prime versioni erano senza numero: l'ordinamento, conseguente da ragioni sociali o filosofiche legate ai soggetti rappresentati, era ben conosciuto dai giocatori, e imparato a memoria. Sebbene i soggetti dei Trionfi non varino da mazzo a mazzo (ma in realta' ci sono eccellenti eccezioni di tarocchi non tradizionali con soggetti totalmente differenti), il loro ordine non e' sempre strettamente identico, a seconda delle tradizioni. Tali differenze risalgono sino all'epoca di nascita dei tarocchi stessi da una citta' all'altra, e ci sono alcune fonti letterarie che attestano differenti ordinamenti. Da notare che la posizione piu' controversa tra le varie teorie, e' rappresentata dal " Matto", collocato prima del " Bagatto" o dopo il "Mondo".

I soggetti tradizionali dei Trionfi sono: il matto, il bagatto, la papessa, l'imperatrice, l'imperatore, il papa, l'innamorato, il carro, la giustizia, l'eremita, la ruota della fortuna, la forza (o la virtu'), l'appeso, la morte (in alcune versioni dei tarocchi, " L'arcano senza nome "), la temperanza, il diavolo, la saetta (o la torre), la stella, la luna, il sole, il giudizio, il mondo. In molti mazzi usati per la cartomanzia, alcune carte hanno nomi differenti: "il bagatto" puo' allora divenire "il mago", "la papessa" "la sacerdotessa", e "il papa" "lo ierofante".

Come detto, l'ordine esatto varia da mazzo a mazzo, e quello presentato qui sopra e' da intendersi come indicazione di massima. Il Matto puo' apparire sia all'inizio della sequenza (col numero 0, come nei tarocchi di marsiglia), sia alla fine (col numero 22).

Il gioco dei tarocchi

Il gioco tradizionale giocato coi Tarocchi sin dalla sua origine e' variato poco, anche se innumerevoli varianti ne esistono in tutta Europa. Si tratta di un gioco di prese simile al tressette, alla briscola, al whist o al bridge, in cui i Trionfi o Arcani giocano il ruolo delle "briscole", cioe' delle carte piu' forti.

Il mazzo e' composto da 22 Arcani Maggiori o Trionfi e da 56 carte divise in quattro semi, quindi ogni seme e' costituito da 14 carte, le prime dieci numerate da uno a dieci piu' quattro carte vestite: Re, Regina, Cavaliere e Fante.

La forza delle carte

Per decidere le prese l'ordine di priorita' delle carte dalla piu' alta alla piu' bassa e':

1. Gli Arcani Maggiori a partire dal XXI (Il Mondo) fino allo 0 (Il Matto)
2. I Re
3. Le Regine
4. I Cavalieri
5. I Fanti
6. Le carte numerate dal dieci all'uno (Asso)

A parita' di carta giocata, la forza e' decisa dal seme.

La forza dei semi

In ordine decrescente:

1. spade
2. coppe
3. denari
4. bastoni

Quindi, ad esempio, il tre di denari e' piu' basso del tre di spade.

Il valore delle carte

Al termine della mano il valore delle carte per determinare il punteggio e':

* Il Mondo (XXI) vale 5 punti
* Il Bagatto (I) vale 5 punti
* Il Matto (0) vale 4 punti.
* Il Re vale 5 punti
* La Regina vale 4 punti
* Il Cavaliere vale 3 punti
* Il Fante vale 2 punti
* Tutte le altre carte che vanno dal 10 all'uno valgono 1 punto.

Il mazziere

Il mazziere, cioe' colui che distribuisce le carte all'inizio di ogni mano, e' sorteggiato mediante la pesca di una carta da parte di tutti i giocatori all'inizio della partita. Chi pesca la carta piu' bassa sara' il primo mazziere. La carta considerata piu' bassa e' l'asso di bastoni, quella piu' alta e' l'Arcano XXI (Il Mondo). Il giocatore che pescasse l'Arcano 0 (Il Matto) dovra' ripetere il sorteggio.

Una volta scelto il mazziere, egli fara' mescolare il mazzo da chi sta' di fronte a lui, fara' tagliare a chi e' immediatamente alla sua sinistra e distribuira' le carte in senso antiorario partendo da chi e' immediatamente alla sua destra. Nel caso di una partita a tre giocatori il mazziere distribuisce 25 carte agli altri due giocatori e 28 a se stesso, mentre nel caso di una partita a quattro le carte distribuite sono 19 ed al mazziere ne rimangono 21.

Successivamente il mazziere deve scartare un numero di carte pari a quello eccedente rispetto a quello degli altri giocatori, che vanno cosi' a far parte del suo monte (cioe' delle sue prese) seguendo pero' queste regole:

1. Non e' possibile scartare Trionfi.
2. e' possibile scartare un Re solo nel caso in cui non si abbia nemmeno un Trionfo.

La mano

Il giocatore che sta immediatamente a destra del mazziere, inizia il gioco calando una carta. Gli altri giocatori sono obbligati a giocare una carta dello stesso seme; nel caso non ne abbiano devono giocare un Trionfo, nel caso non abbiano nemmeno Trionfi possono giocare una carta a loro scelta. Chi ha giocato la carta piu' forte le prende tutte e tre e le raccoglie nel proprio monte. Sara' lui a continuare il gioco giocando la carta che preferisce.

Il Matto

Il Matto e' indubbiamente la carta piu' caratteristica dei Trionfi, e puo' essere giocata in qualunque momento facendole assumere un qualsiasi valore corrispondente ad un'altra carta; e' usata nel conteggio dei punti come carta speciale al posto di un'altra carta che non si possiede.

e' interessante notare il parallelo tra il Matto dei tarocchi e la figura del Jolly nelle carte francesi (rappresentato spesso come un giullare): il soggetto rappresentato e il loro uso sono simili, ma le origini sono diverse.

Il conteggio dei punti

Finite le carte, ogni giocatore prende quelle che formano il suo monte e le conta a tre per volta nel caso di partita a tre o quattro per volta nel caso di partita a quattro.

I punti realizzati variano a seconda della composizione delle tre o quattro carte che si contano a fine mano, se fra queste carte c'e' una sola carta di quelle specificate sopra, il valore sara' dato da quella carta (per es. il Re 5 punti, la Regina 4 e cosi' via). Se nelle 4 carte sono presenti due o piu' figure si sottrae un punto ogni figura in piu' (ad es: un Re, una Regina + due carte semplici il valore invece di 9 sara' 8).

Il pareggio si ottiene a 26 punti, chi ne fa di piu' vanta un credito corrispondente ai punti realizzati oltre i 26, chi ne fa di meno ha un debito. Quando si e' completato il giro, cioe' ogni giocatore ha fatto da mazziere, il vincitore della partita e' quello che ha piu' crediti.

Nella variante a quattro normalmente si gioca in coppia ed il pareggio si raggiunge a 36 punti.

Interpretazioni nella cartomanzia
Curiosita'

I tarocchi nacquero come gioco didattico; gli arcani maggiori erano pensati come simbologie legate alla fede cristiana e in particolare a quella cattolica.

I primi cartomanti furono affascinati dal significato simbolico di queste carte; in seguito attribuirono agli arcani maggiori ulteriori significati legati sia alle raffigurazioni, sia al loro nome, sia alla numerologia associata al numero indicato sulle carte. Queste ulteriori interpretazioni furono poi simbolizzate e inserite nelle nuove rappresentazioni delle carte, arricchendole sempre piu' sia dal punto di vista iconografico sia dal punto di vista simbolico.

In seguito anche gli arcani minori furono sottoposti a un analogo studio e seguirono un'analoga evoluzione.

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